Ed eccomi qua, finalmente ho avuto il tempo di scrivere l’articolo sul riordino dopo la diretta di qualche giorno fa su Instagram.

Per iniziare, cos’è il riordino?
Il senso sta nel comprendere la differenza tra ordine e riordino. Il primo sappiamo tutti cosa significa, una casa in ordine, un cassetto ordinato, salta alla mente qualcosa di curato, bello, pulito.

Il riordino è precisamente lo step successivo: si tratta di catalogare, di dare alle cose una disposizione migliore. Possiamo prendere quel cassetto di sciarpe già ordinatissimo e riordinarlo per tipologia. Da un lato i fazzoletti di seta, passando per i foulard, fino ad arrivare alle sciarpone di lana.

Il “gioco” è prendere il concetto del porta posate, quindi forchette con forchette, coltelli con coltelli (e questo lo sappiamo già fare tutti) e di moltiplicarlo su larga scala.

Riordinare è prendere il controllo della propria casa e dei propri ambienti. Passare dall’ordine al riordino significa rendere automatico il suo mantenimento, mentre dall’ordine è facilissimo ricadere nello scompiglio. La filosofia Zen vede il riordino materiale come qualcosa di incredibilmente vantaggioso per lo spirito: libera la mente, aiuta a staccarsi dal passato, a dare maggior valore alle cose sinceramente preziose per noi e di conseguenza a diminuire gli acquisti inutili.

Al contrario non farlo ci fa vivere nel caos, esteriore e interiore, e perdere tempo prezioso che potremmo dedicare a ciò che veramente desideriamo fare. Riordinando ci prendiamo cura delle cose che amiamo, le teniamo tra le mani, gli diamo il posto che meritano, questo ci fa stare bene, riporta in noi la sensazione di quando le abbiamo prese e ci fa ritrovare il perché.

Organizzare i nostri spazi, ad esempio quello di lavoro, ha effetti stupefacenti sulla nostra produttività! Uno spazio disordinato ci fa perdere dal 20% al 40% del lavoro giornaliero.

Ma quali sono quindi le due cause principali del disordine? Facile: la fretta e l’accumulo.

È chiaro che siano strettamente collegate. Partiamo dalla fretta, siamo donne impegnate e abbiamo sempre mille cose da fare. Per quanto compiliamo scrupolosamente le nostre to-do-list, quasi mai lasciamo spazio ad una sessione di riordino. E quindi ci diciamo le solite frasi: “lo appoggio un attimo qui”, “poi gli troverò un posto” o ancora “intanto lo infilo in questo cassetto, dopo sistemerò”. Ed ecco che arriva l’accumulo, frutto del rimandare e dell’acquisto compulsivo, e nel giro di qualche giorno saremo immerse nel disordine.

La soluzione a tutto ciò è il decluttering, letteralmente “fare spazio”, ma più nello specifico si tratta di liberarci di tutto ciò che non ci emoziona più, del superfluo, che non usiamo, ma che per qualche motivo lasciamo ancora lì, nei cassetti, impilato negli armadi.

Quest’azione è fisicamente liberatoria, rende felici e leggere noi e dà risalto a tutti quei pezzi che scegliamo di tenere perché ci stanno a cuore. Ci lascerà sicuramente un po’ impolverate, ma con le spalle leggere e un sorriso soddisfatto.

Se poi volete dare ancora più valore a quest’azione, regalate tutto ciò che avete deciso di non tenere, offrirete alle vostre cose una nuova vita, tra le mani di qualcuno che le vedrà come un preziosissimo dono.

Credo che questa quarantena ci stia offrendo la possibilità di fare tutto ciò che di solito rimandiamo, prediamoci il tempo per fare anche questo, per noi. Attenzione però a non trasformarlo in stress. Riordinare deve diventare il vostro anti-stress, ciò che vi rilassa e fa staccare dalla realtà per un po’.

Anche qui infatti vi consiglio di darvi delle scalette precise, di definire un tempo e degli obiettivi. Entrare in una stanza disordinata e dire “oggi la sistemo tutta” può provocare ansia. La cosa sarà difficile, stancante e se non ci riuscirete anche frustrante. Ponendovi invece degli obiettivi precisi, tramite delle liste settimanali, divise per 30 minuti al giorno o un paio d’ore in un’unica volta, diventerà un’attività di cui sentirete quasi la necessità.

Ultimo step, sebbene penso sia tra i più importanti, procuratevi dei contenitori per lo spazio che volete riordinare (Amazon continua a consegnarceli!). Meglio se sono appositi per quella funzione, come un porta posate, un porta riviste ecc., ma vanno benissimo anche confezioni fai-da-te con un po’ di inventiva; come una bella tazza porta penne o un vassoio in vetro da posare sul ripiano del bagno per raggruppare i prodotti per la vostra Beauty routine del viso e così via.

Un’altra caratteristica importantissima del contenitore è che sia a scomparti. Dal momento che riordinare significa catalogare, ritengo necessario avere diversi spazi per ciò che stiamo andando a sistemare.

Prendiamo per esempio il cassetto dei calzini: io uso una scatola in tessuto, così la posso lavare quando voglio e profumarla con i miei aromi preferiti, è perfetta perché la biancheria non rischia di impigliarsi ed essendo morbido è molto più malleabile e adattabile al contenuto. Così come un contenitore per gli occhiali, per le scarpe nella scarpiera, per i trucchi o per gli alimenti… qual è il segreto?

Tra comprarlo e sistemarlo impiegherete massimo mezz’ora o un’ora. Adesso pensate al tempo che risparmierete da quel momento in poi, sia nella ricerca di ciò che vi serve, che nel riposizionamento di ciò che avete usato. Se gli oggetti hanno il loro posto, rimetterceli dopo averli usati sarà subito automatico.

Perciò ora vi auguro di trovare qualche minuto del vostro tempo per prendervi cura della casa, dei vestiti e di tutto il resto che abbia bisogno di voi, sempre nel vostro stile!

Viviana Grunert



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