Le nostre case sono in continua evoluzione per diventare sempre più funzionali, adeguandosi al nuovo quotidiano. Ufficio, scuola, palestra, Spa: il vero “nido” dove vivere in armonia e a tutto tondo.

Se da una parte l’arrivo del Covid-19 ha impattato in maniera negativa in alcuni ambiti della nostra esistenza, dall’altra ci sta offrendo grandi possibilità per rimetterci in gioco e rimodellare la nostra vita… soprattutto le nostre case. Perché, allora, non cominciare a ripensarle, adattandole alle nuove esigenze, per renderle esattamente il posto ideale dove vorremmo essere? Sicuramente molti di noi in questo periodo hanno acquisito abitudini diverse e bisogni mai messi in conto prima, iniziando così, di conseguenza, a modificare gli spazi per creare angoli in cui poter vivere al meglio la nuova vita. Le nostre abitazioni, dunque, si stanno trasformando in case fluide e multitasking… un po’ come noi. Dalle crisi s’impara sempre: approfittiamone per fare la lista delle cose alle quali siamo legati e di quelle delle quali ci possiamo finalmente liberare per poter far spazio a ciò che ci serve realmente.

Quando l’era delle epidemie si concluderà, di certo le nuove tendenze, i nuovi stili di vita e la conseguente riorganizzazione della società, non torneranno mai più indietro: primo tra tutti l’introduzione dello smart working, che ha stravolto completamente le abitudini delle persone e impattato fortemente sulla concezione del lavoro, oltre che della vita stessa del lavoratore, della casa e della famiglia. Come scrive l’architetto e designer Massimiliano Fuksas in una lettera congiunta con lo studio Archea indirizzata a Mattarella: «In questi decenni abbiamo spogliato le nostre case dei servizi, le abbiamo ridotte all’osso, vissute come alberghi proiettando fuori tutte le nostre attività», dobbiamo quindi riappropriarci di questi spazi. La casa ha già svoltato verso una configurazione ibrida e polifunzionale ed è stata adattata, durante i periodi di clausura forzata, a ufficio, aula scolastica, palestra, ristorante, sala giochi, centro estetico e, nelle situazioni più disperate, perfino come parrucchiere. Il lockdown è stata la linea netta di demarcazione che ha stabilito un prima e un dopo nel modo di vivere la casa e i mq a disposizione hanno fatto la differenza. Sicuramente, infatti, sono stati privilegiati coloro che disponevano di ampi ambienti o di una struttura che si prestava a essere più flessibile, che si potesse riadattare a seconda delle necessità; gli spazi sono diventati sempre più polifunzionali permettendo di svolgere diverse attività al loro interno.

La casa “trasformabile” è quindi diventata il nostro presente e il nostro futuro: pareti scorrevoli per dividere temporaneamente gli ambienti e creare privacy sono ormai un must, così come i mobili che fungono da separatori o quelli a scomparsa, ma anche prese elettriche o USB integrate negli arredi che consentono di organizzare, in diversi punti della casa, più postazioni di lavoro o di studio da utilizzare in maniera differenziata a seconda del momento della giornata e dall’esigenza del periodo. La tecnologia portatile è sempre più presente nelle nostre vite (smartphone, tablet, computer) e si può utilizzare per il lavoro, lo studio e il divertimento, oltre che nella gestione degli elettrodomestici, dell’illuminazione e della sicurezza. È una casa sempre più connessa quella del futuro, dove la domotica ci aiuta a cucinare l’arrosto mentre siamo immersi in una riunione di lavoro, piuttosto che aiutarci a rimanere sempre ben informati sullo stato di salute di tutti i cibi che si trovano all’interno del nostro frigorifero, grazie a un’applicazione che ci aiuta a gestirlo da remoto. Il trattamento dell’aria condizionata va sicuramente ripensato e verificato costantemente per avere una maggiore sicurezza e pulizia su ciò che respiriamo mentre, in aree molto inquinate, possiamo valutare se utilizzare degli apparecchi per la purificazione dell’aria che ci aiutino soprattutto nelle giornate da bollino rosso, in cui siamo costretti a lunghi periodi chiusi in casa.

Fortunatamente non esistono solo gli apparecchi che possono venirci in aiuto! Perché non farci dare una mano dalla natura e ricorrere alle nostre amiche piante che, oltre ad arredare e portare un tocco di colore e di vita alla casa, hanno la straordinaria abilità di assorbire molti inquinanti, migliorando la qualità dell’aria che respiriamo? Un po’ tutte le piante hanno questa capacità ma alcune sono state studiate e paiono più efficaci di altre: ad esempio l’Areca Palmata, una pianta dall’allure elegante, utile per decorare gli ambienti in cui si rimane per molte ore di fila perché purifica l’aria dalle molte sostanze nocive che vengono rilasciate all’interno delle nostre case dai materiali e dai vari solventi che utilizziamo e… combatte perfino l’elettrosmog. Il consiglio è di usare almeno una pianta di medie/grandi dimensioni ogni 9 mq. Più ce ne sono e meglio è! Le piante sono un meraviglioso strumento multiuso, sia che siano fiorite sia di sole foglie. Possono, infatti, essere utilizzate come decorazione, come purificatori dell’aria, oppure per dividere gli spazi o creare degli angoli naturali nei quali immergersi e lasciarsi avvolgere dalla freschezza e dai profumi, magari aggiungendo un piccolo tavolino da caffè e una sedia per potersi godere uno spazio tutto verde. Possono essere usate per ritagliare un’area da utilizzare come angolo ufficio, dove poter appoggiare le nostre cose o il computer, giusto per non doverlo tenere sulle gambe o sul tavolo da pranzo.

L’ideale, ovviamente, sarebbe ricavare un ambiente dedicato unicamente allo smart working (o alla DAD) dove potersi concentrare in totale tranquillità, ma ci sono alcuni punti fondamentali da rispettare:

  • Luminosità: la stanza deve sempre essere ben illuminata e preferibilmente con luce naturale. È molto importante per il benessere psico-fisico.
  • Presenza di finestre: è fondamentale mantenere il luogo di lavoro ben aerato l’importante è posizionarsi senza dare le spalle alla luce, soprattutto se si utilizza un pc, altrimenti si rischiano fastidiosi riflessi sullo schermo… oltre che molesti colpi d’aria.
  • Uso di colori tenui e rilassanti: permettano di lavorare in un ambiente che aiuta la concentrazione e la serenità.
  • Benessere: è importante che siano presenti un piano di appoggio spazioso, una sedia ergonomica confortevole e una lampada che permetta di svolgere il compito senza affaticare la vista, il tutto è necessario per agevolare il comfort, dato che si devono passare molte ore seduti davanti al computer. Avere degli spazi ben organizzati dove riporre le proprie cose, come ad esempio cassetti personali, dei porta documenti o un portapenne che ci piace molto, perfino un vaso con una pianta che allieti la vista e protegga dalle radiazioni elettromagnetiche. Tutti particolari che aiutano a svolgere il proprio lavoro al meglio e con organizzazione.
  • Una connessione internet valida: permette a chiunque sia in casa di poter lavorare o studiare con tranquillità senza innervosirsi per connessioni che saltano.

In una casa molto piccola, dove non è possibile ricavare più spazi per poter lavorare o studiare con un po’ di privacy, sono gli arredi che ci possono venire in aiuto: si possono acquistare dei tavolini, in modo da trasformare anche il letto o il divano in punti di appoggio per ottenere un minimo di intimità nei momenti più delicati. Qualche cuscino per sostenerci e rendere piacevole la permanenza, uno spazio sicuro dove posizionare la tazza con la nostra bevanda preferita e… il gioco è fatto! Ogni punto della casa può così trasformarsi in un luogo pratico, funzionale e accogliente.

Lavorando da casa sono aumentati i pasti da preparare e da consumare, oltre al fatto che, durante i lockdown, fare scorta di cibo – per evitare lunghe file e affollamenti nei supermercati – è stata una necessità quasi inevitabile. Essendo aumentata la quantità di alimenti da dover conservare, di conseguenza, è diventato indispensabile creare nuovi spazi dove poter riporre la spesa, quindi… perché non realizzare nuovi angoli dispensa, piuttosto che implementare la cucina con pensili più capienti o frigoriferi e freezer più performanti e spaziosi? Per ridurre il contatto con le superfici ci si sta improntando sulla realizzazione di dispositivi intelligenti attivabili con un semplice click dallo smartphone mentre, per quanto riguarda l’uso dei materiali, l’ideale sarebbe quello di utilizzarne di poco porosi, che non possano assorbire acqua e generare muffe; meno superfici assorbenti ma più metalli, legno trattato, ceramiche o composti come il gres. L’idea di open-space, in questo periodo dove si sovrappongono più attività allo stesso momento, va ripensata… e la cucina non è da meno: l’uso di pannelli divisori scorrevoli, realizzati in vetro trasparente o con decori colorati, così da mantenere l’effetto di apertura visiva sono il trend del momento. Se vogliamo viziarci, possiamo pensare di creare una piccola zona break che non sia la cucina, dove prepararci un caffè o consumare un piccolo spuntino, così da riuscire a fare una pausa dal lavoro staccando dal nostro inseparabile amico/nemico computer e ascoltando magari anche un po’ di musica rigenerante, oltre che riposare gli occhi.

Ma quanto detto fino a ora non basta! Il lockdown ha evidenziato anche l’importanza di concedersi momenti all’aria aperta: che sia un balcone, un terrazzo o un giardino, lo sfogo esterno è diventato per molti un’esigenza fondamentale. Abbellire i nostri davanzali con fiori e piante, riuscire a mettere un piccolo tavolo sul balcone per poter appoggiare un calice di vino al tramonto, ad esempio, permettono di creare la nostra piccola oasi di pace e di contatto con l’esterno. Se abbiamo un giardino o un terrazzo possiamo approfittarne per realizzare un orto o un piccolo vivaio dove coltivare le piante e i fiori di stagione. Possiamo altrimenti arredarli scegliendo dei mobili e degli oggetti che ci permettano di ricreare il nostro personale angolo di paradiso: dei cuscini morbidi che ci accolgano come in un abbraccio mentre sorseggiamo il nostro cocktail preferito e, per la sera, delle lucine che di notte possano compiere la magia e trasformarlo in un luogo incantato e romantico.

La stessa meraviglia la si può replicare nel nostro bagno, trasformandolo in una spa privata. Bastano pochi tocchi: luci spente o soffuse, delle candele, una musica rilassante… ed è subito relax. Ma potremmo anche impegnarci di più e sostituire la vasca tradizionale con una a idromassaggio per farci fare un trattamento tonico o rilassante; oppure cambiare il box doccia con una cabina multifunzione dotata di doccia, sauna, bagno turco e cromoterapia, così da ricavare un altro spazio da vivere appieno all’interno della casa.

Per finire, anche se in realtà è il punto da cui tutto comincia, dobbiamo ripensare all’ingresso, che ha la funzione di filtro tra l’interno e l’esterno ed è il primo luogo che ci accoglie: un percorso obbligato prima di accedere all’intimità della casa… ma anche prima di uscirne. Attrezzare l’ingresso con uno specchio che doni luminosità, uno spazio dedicato ai cappotti, uno per le scarpe, un altro per guanti e cappelli, può dare origine a un nuovo rituale nella nostra vita da effettuare con amore e la giusta concentrazione: la preparazione per uscire nel mondo o quella per rientrare nel nido. I giapponesi hanno il Genkan, la tradizionale anticamera, dove tolgono e lasciano le scarpe per accedere alla parte vera e propria dell’abitazione: è un’abitudine sana che permette di separare tutto ciò che arriva dalla strada dagli interni della nostra casa; è giusto trattarla con il rispetto dovuto al luogo sacro che ci accoglie e custodisce.

Ci siamo adattati rapidamente ai nuovi cambiamenti ma le nostre case, ancora, non sono riuscite a stare al passo. Quelli a venire saranno anni molto interessanti, sotto tutti i punti di vista. Designer e architetti di tutto il pianeta si sono mobilitati, così come il mondo dell’arte e della moda. Soluzioni ingegneristiche e materiali tecnologici permetteranno di ripensare arredi e design delle abitazioni per andare incontro a quelle che potrebbero essere le esigenze e le tendenze del futuro, producendo sicuramente soluzioni altamente innovative ed interessanti… e noi non vediamo l’ora.

Illustrazioni di Erica Lonati



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